mercoledì 20 luglio 2011

INTONACI TERMOISOLANTI.

Lanciati anni fa sul mercato per migliorare la qualità "abitativa" di una casa, gli intonaci termoisolanti si stanno evolvendo sempre di più grazie ad una costante crescita di richiesta del prodotto. Le loro capacità isolanti permettono di mantenere la temperatura delle pareti interne molto vicina a quella dell'ambiente, eliminando così ponti termici e formazione di muffe da condensa. Quando lo si applica, bisogna eseguire procedure dettagliate, sia per l'utilizzo di materiali di finitura, sia per i tempi di realizzazione.
Come sono composti?
Classico esempio di ponte termico
Speciale malta secca termoisolante composta da leganti idraulici, polistirolo fortemente espanso (o perlite, sughero ecc.) e additivi per migliorarne la lavorazione e l'adesione.
Quale "isolante" è il migliore?
Ogni tipo di componente isolante in un intonaco premiscelato ha i suoi pregi e i suoi difetti. In linea generale, il fattore più importante è la loro conducibilità termica, che è circa 0.09 W/ m K per tutti i composti isolanti. Personalmente pongo la mia piena fiducia nel polistirolo, dopo anni di applicazione posso garantire sulla  sua capacità isolante, ma soprattutto elimina quasi totalmente il fattore della condensa. Dico "quasi", perchè anche se una casa è ben costruita ed isolata, deve esserci sempre l'accortezza di areare i locali quotidianamente e mantenere la temperatura dell'ambiente in inverno sui 20 C°. 
Quanti cm di spessore necessita un buon isolamento?
Varia molto dalla zona climatica di appartenenza. Di sicuro chi vive in zone molto fredde non applica l'intonaco termoisolante, bensì il sistema a "cappotto", con pannelli di spessore oltre 10 cm.
In generale per il termoisolante non si va mai sotto i 4 cm per quello a base di polistirolo, e di 3 cm per quello a base di sughero. C'è anche chi applica uno spessore inferiore, ma a quel punto il potere isolante è inesistente.
Intonaco termoisolante o sistema a cappotto?
Partiamo da un dato di fatto: il pannello composto (sughero, lana di vetro, neopor ecc), ha un potere isolante nettamente superiore all'intonaco termoisolante, a parità di spessore. Questo giustifica l'ampio utilizzo del "sistema" nei paesi nordici. La direzione che l'isolamento sta prendendo è verso questo tipo di lavorazione, che ad oggi ancora presenta qualche ombra di dubbio, perlomeno da noi che siamo applicatori e non rivenditori,  soprattutto sul fattore della traspirabilità, che invece resta elevata nell'intonaco termoisolante.

2 commenti:

  1. A livello economico quale conviene usare dei due sistemi? cappotto o intonaco termo isolante?
    Per la praticità di messa in opera presumo che sia molto più veloce il sistema ad intonaco o sbaglio?

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  2. Prima della posa in opera di uno dei due sistemi bisogna sempre fare un' accurata analisi della struttura e della muratura esistente.
    Ad oggi a parità di resa ( e per resa intendo il valore della conducibilità termica e non dello spessore visto che un pannello da 3 cm equivale a circa 6 cm di termo intonaco), conviene il sistema a cappotto, anche se poi bisognerà vedere il tipo di pannello da applicare. Ma sono molte le variabili che fanno lievitare il prezzo nel sistema a cappotto. In soldoni diciamo che un cappotto da 3 cm si porta finito dai 25 euro al metro, mentre un termoisolante da 4 cm sta sui 28 euro a cui vanno aggiunti i costi della pittura.
    Per i tempi è molto più veloce il sistema a cappotto. L' intonaco essendo un composto ha nel suo impasto acqua e isolante( polistirolo, sughero), che ne rallenta l'essiccamento rispetto al classico intonaco, quindi prima di procedere alla finitura dell'intonaco e pittura bisogna rispettare le schede tecniche che in alcuni casi arrivano fino a 4 settimane.





    b

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